Gli argomenti affrontati sono stati diversi e, in tutti i casi, sono stati presentati sulla base dell’estesa esperienza clinica personale dei relatori.
Utili consigli sono stati forniti per il trattamento delle zone ad alta valenza estetica: in questi casi, quasi sempre si rendono necessari aumenti dei tessuti duri e molli. Quando il difetto è esteso, l’approccio del Dr. Casentini prevede di usare Geistlich Bio-Oss® a copertura dell’innesto di osso autologo particolato, senza mescolarli, e di coprire con la membrana in collagene Geistlich Bio-Gide®, generalmente in due strati. La membrana aggiuntiva contribuisce a stabilizzare la prima e aumenta l'effetto barriera; nei difetti critici non contenitivi può essere fissata con dei chiodini. L’attenta passivazione del lembo e un eventuale innesto di tessuto connettivo prima di suturare completano l’intervento. Nell’aumento della cresta il particolato può essere sostituito da Geistlich Bio-Oss® Collagen, più pratico e preferito nei difetti minori.
La gestione degli impianti post-estrattivi è stata analizzata dal Dr. Cardaropoli, che consiglia l’impianto immediato nel caso in cui siano soddisfatti alcuni requisiti: integrità delle papille e del margine gengivale, e conservazione della parete corticale. In questo caso si dovrebbe evitare il sollevamento di lembi e la protesizzazione dovrebbe servire a proteggere l’anatomia del tessuto molle e la festonatura.
Per entrambi i relatori è importante preservare la cresta – la procedura di mantenimento del volume osseo quando almeno 3 pareti alveolari rimangono intatte e il difetto osseo della quarta è molto contenuto – da eseguire anche nel caso dell’impianto immediato, attraverso il riempimento del gap residuo con Geistlich Bio-Oss® Collagen.
Il razionale del riempimento del gap è quello di preservare il volume, più che di migliorare l'osteointegrazione. Dato che 4 mesi dopo l’estrazione il 90% del riassorbimento osseo si è completato, è fondamentale intervenire subito ed evitare procedure più complesse in un momento successivo. Il vantaggio di usare un biomateriale a lento riassorbimento è proprio quello di avere un volume mantenuto nel tempo: dopo 4 mesi è ancora presente circa il 25% dei granuli, una quota che non disturba il rimodellamento ma offre al contempo solidità al tessuto.
Il Dr. Cardaropoli sottolinea, inoltre, i risultati del suo ultimo lavoro scientifico, secondo il quale lo spessore della corticale vestibolare non influisce sulla resa della preservazione della cresta, dato predicibile importante nella procedura di comunicazione e accettazione del trattamento da parte dei pazienti.
Quanto alla gestione del tessuto molle, è diversa a seconda dei casi e dei settori: può essere eseguita con un punch di tessuto connettivo a sigillare l’alveolo in chirurgia flapless del settore estetico; oppure la guarigione può essere aperta, lasciando esposta la membrana Geistlich Bio-Gide® sopra la quale il tessuto molle si chiude tra la terza e la quarta settimana dopo l’intervento.
Quando si può evitare l’aumento della cresta perché la morfologia del difetto è contenuta, una nuova soluzione è rappresentata da Geistlich Mucograft® Seal, la matrice in collagene che migliora la guarigione del tessuto molle durante la preservazione dei tessuti: il Dr. Cardaropoli mostra dei casi in cui è riuscito ad ottenere uno spessore di tessuto molle maggiore che con la sola Geistlich Bio-Gide®. Un’esembio di utilizzo? Dopo l’estrazione di un premolare superiore con parete intatta, l’alveolo è riempito con Geistlich Bio-Oss® Collagen, coperto con Geistlich Mucograft® Seal applicata asciutta e suturata con filo in PTFE 5.0 (calibro 6.0) con 6 punti singoli interrotti.
Un altro punto fondamentale è stato chiarito in seguito alle domande dei partecipanti: perché preferire queste membrane e matrici agli emostatici? La risposta risiede nella struttura unica a fibre intrecciate di questi prodotti, ottenuta con una particolare lavorazione che permette una guarigione ottimale dell’intero sito. Gli emostatici alla riapertura non danno garanzia di stabilità del tessuto osseo neoformato, comportando un rischio elevato di perdita dell’innesto.
Infine, il Dr. Casentini ha lasciato due ultimi pratici consigli: porre cautela durante l’uso delle membrane rinforzate e cercare di coprirle sempre con una Geistlich Bio-Gide® in modo da evitare danni se si creano microdeiscenze; mostrando il caso di una cresta mandibolare parzialmente edentula, Geistlich Mucograft®in guarigione aperta sembra promettente nell’aumento del tessuto cheratinizzato.